Correva l’anno 1780. Già allora cominciavano a distinguersi in campo editoriale le Gazzette, bestie mendaci garrule e venali. Perciò i lor discepoli e seguaci furono venali garruli e mendaci (Mozart la caduta degli dei Parte prima, p.215). I gazzettanti erano pronti infatti a scrivere le recensioni, a pagamento, parlando bene o male di un lavoro secondo l’interesse economico e la mancia. Alcuni giornalisti erano purtroppo solo gazzettanti senza scrupoli (Mozart la caduta degli dei Parte prima, p.218). E la cosa come vediamo non è per nulla cambiata. Rispondiamo qui a un gazzettante (d’ora in poi Gazz.) che ha scritto del nostro libro.


Gazz.: La Jupiter, la Haffner, la Posthorn, la Parigi, la Praga. Sono tra le sinfonie di maggior successo di Wolfgang Amadeus Mozart. Ma che potrebbero non essere di Mozart. Almeno secondo due ricercatori italiani e studiosi della Wiener Klassik, Luca Bianchini e Anna Trombetta […]”, scrive Il Fatto quotidiano.

B&T: Il Fatto quotidiano ha detto giusto ma il Gazz. no. I contenuti che porta lui a commento del libro non sono nel nostro primo volume che lui pensa di aver letto (come vuol far credere ai lettori). Il tomo primo si ferma invece al 1781. Come avrà fatto a leggere qualcosa che non c’è?

Gazz.: Da mesi impazza sul web il loro Mozart – La Caduta degli dei. Parte prima (d’ora in poi: “Il Libro”),uscito nell’aprile 2016 sotto l’etichetta Youcanprint Self-Publishing di Tricase (Lecce) ma stampato in Germania a cura di Amazon, che provvede anche alla distribuzione e alla pubblicità su centinaia di siti.

B&T: Infatti il Gazz. ha aspettato che il libro impazzasse sul web per salire sul carro del vincitore e farsi gratuitamente della pubblicità. Forse la sua Gazzetta è in crisi specie in questo periodo di poche vendite dei CD. D’altra parte se come in quest’ultimo numero propone all’ascolto solo i tedeschi a un mercato italiano la gente pretenderà qualcosa di diverso e di più attuale di quel che devono vendere i suoi padroni.

Gazz.: “Siamo storici della musica per professione. Il nostro libro è un libro di storia della musica” dichiarano su Facebook i coniugi Bianchini e Trombetta (d’ora in poi “B&T”), laureati con lode alla Scuola di Filologia Musicale di Cremona. “Con siffatte credenziali perché pubblicano in samizdat come i dissidenti del fu impero sovietico? “

B&T: Noi non pubblichiamo clandestinamente, ma il nostro è un libro edito in Italia da un editore italiano e stampato su carta, sempre che il Gazz. sappia com’è fatto un libro, o ne abbia mai sfogliato uno. La pubblicazione avviene in Italia, la distribuzione NON è esclusiva di AMAZON, tanto che il libro si può comprare in libreria come qualsiasi altro volume. Le notizie del Gazz. sono perciò false.

Gazz.: Mancano forse in Italia le case editrici e le riviste pronte a ospitare – s’intende dopo peer review e a condizioni economiche, ahinoi, mortificanti – uno studio che prometta di demolire icone culturali di cotanto calibro?

B&T: Dobbiamo chiedere al Gazz. il permesso di pubblicare o possiamo farlo come ci pare? Non abbiamo padroni da soddisfare e pertanto siamo liberi di scegliere come, quando, perché, cosa e dove pubblicare. Se avessimo seguito il consiglio del Gazz., rivolgendoci a case editrici di sua fiducia, il libro sarebbe costato il doppio a danno dei lettori e a beneficio dei suoi padroni.

Gazz.: Possibile risposta: B&T si considerano appunto dissidenti da un establishment musicologico cinico e baro, asservito a interessi industriali che censurano la verità per non perdere i profitti derivanti da discografia, cinema, turismo, smercio di magliette, Mozartkugeln e relativo indotto.

B&T: Sì e riteniamo che il Gazz.e la sua gazzetta siano strumenti di questo sistema, che il Gazz. dimostra qui sopra di conoscere e descrivere molto bene.

Gazz.: Tesi suggestiva al pari di altre più o meno nuove che in tempi di social e convergenze multimediali si propagano esponenzialmente, generando quadrilioni di parole e altri flussi forse meno immateriali.

B&T: Parole roboanti e vuote piacciono tanto al Gazz. che le vende tanto al numero.

Gazz.: Elenco non esaustivo: menzogna di Auschwitz.

B&T: Il Gazz. qui arriva a diffamare con il richiamo a Auschwitz. Come si permette il Gazz. di accostare il nostro studio ventennale con il negazionismo di Auschwitz? Questo è un esempio di disonestà intellettuale. Noi denunciamo i crimini nazisti, non abbiamo nulla a che vedere con quei criminali ed è una vergogna che Mozart sia stata una icona nazista e che i maggiori musicologi tedeschi del Novecento siano stati a servizio di Rosenberg, criminale di guerra (Mozart, la caduta degli dei Parte seconda, pp.7-26). La denazificazione è stata blanda e hanno tutti rioccupato il loro posto, con medaglie e onori (Mozart, la caduta degli dei Parte seconda, pp.404-415). Noi con quella gente e con i loro discepoli non vogliamo avere niente a che spartire.

Gazz.: scie chimiche, dischi volanti, vaccini omicidi, terapie alternative, élites pluto-giudaico-massoniche alla conquista del mondo…

B&T: Una tecnica ben conosciuta ai tempi di Goebbels è quella di inquinare le informazioni con notizie che non c’entrano nulla, ma che servono ad associazioni subdole e a confondere il lettore. In quel modo (Mozart, la caduta degli dei Parte seconda, pp.60-62) il Gazz. parlando di scie chimiche ecc. ecc. distoglie l’attenzione dal punto focale, dirotta su argomenti negativi, diffama, fa di tutta l’erba un fascio e non parla più del problema Mozart. Saltare alle conclusioni prima di descrivere il problema è tipico dei gazzettanti, mestieranti di second’ordine, che di musicologico hanno più nulla che poco.

Gazz.: Vero o falso? Poco importa purché se ne parli; e certo una vocina su Wikipedia può dare visibilità ben più di tanti saggi specialistici che la Dea Rete elargisce in Pdf solo ai privilegiati o ai paganti (vedi il portale JStor) mentre le poche copie cartacee s’impolverano sugli scaffali delle biblioteche.

B&T: Il Gazz.ama le parole che suonano ma non creano e parla di pdf quando il nostro libro è solo cartaceo come qualsiasi libro che si trova in una libreria fisica. Ma ne avrà poi visto uno?

Gazz.: E dunque non ci turba più di tanto l’ecumenica sinergia con cui lodano il Libro la Radio Vaticana, “Il Fatto quotidiano”, le pagine Facebook e Twitter gestite dagli stessi B&T.

B&T: Forse meraviglierà il Gazz. che i musicologi Bianchini e Trombetta siano persone libere di esprimere le proprie idee senza avere dei padroni ai quali rendere conto, come lui invece ha. Noi non siamo sponsorizzati da Radio Vaticana, né dal Fatto quotidiano, né da Fondazioni, o industrie musicali come la sua Gazzetta. Gli sembrerà impossibile, ma è così.

Gazz.: Partendo dalla base della piramide, chi li chiama “picconatori”, chi “nuovi Sgarbi” e chi più sobriamente annota: “La cosa più sconcertante è scoprire che la montagna di fandonie sul povero Mozart sono note da tempo ai musicologi ma nessuno le racconta al grande pubblico”.

B&T: Il Gazz.mischia qui i commenti di utenti con i contenuti del libro, facendo della cosa un bel polpettone. Ma che bravo. Chi gli avrà dato l’ordine?

Gazz.: Le ricezioni del quale sono miste, ma tanto più interessanti quanto più recise perché consentono di monitorare la caduta degli scudi critici dalle 456 pagine del Libro ai 140 caratteruzzi di Twitter. Qualche campione. “A Mozart fu addirittura assegnato un nome mistico tratto dalla mitologia nordica”. Chi l’assegnò? B&T (p. 66) dicono Wagner, citandolo di seconda mano da un articolo sulla “Allgemeine Musikzeitung” del 1937. Vi si afferma che il cognome Mozart rimanderebbe a Moutishart, ossia re del coraggio, antico epiteto di Wotan.

B&T: Ogni citazione è di seconda mano, compresa quella del Gazz. e come ogni citazione di qualsiasi altro scritto. Quella su Moutishart occupa una riga ed è citata in senso ironico, ma evidentemente il Gazz. l’ha presa sul serio e vi s’appiglia come una cozza.

Gazz.: La meno creativa voce del Duden Lexikon der Familiennamen (2008), sostiene invece che il cognome Mo(t)zhart, attestato ad Augusta fin dal XIV secolo, sarebbe composto di “motzen” e “harti”. Nel dialetto alemannico parlato dagli avi di Wolfgang: sporcaccione che rovista nel fango, invidioso e diavolo. Ghiotta occasione perduta per B&T, i quali non paiono sapere molto di tedesco; vuoi arcaico e dialettale, vuoi moderno.

B&T: Non avendo citato la fonte del Gazz., che B&T non hanno considerato perché frase idiota nel contesto della citazione, il Gazz. conclude che gli autori non conoscono il tedesco. Ci vuole una grande fantasia per dirlo, e ancora più fantasia per crederlo.

Gazz.: Se così non fosse, eviterebbero d’iscrivere il principe-vescovo Hieronymus von Colloredo, l’esoso patrono dei Mozart, alla setta degli Illuminati di Baviera col soprannome di “Conon” (B&T, p. 129). Loro fonte è il libro Perfectibilists di Terry Melanson, un esoterista americano della più bell’acqua come si evince dal suo sito web. Consultando il database degli adepti curato da un gruppo di studio dell’Università di Erfurt (1382 nomi) scopriamo però che “Conon” era il conte Franz von Colloredo (1756-1831) tenente di fanteria nel reggimento Hohenhausen di stanza a Mannheim e citato nella “Münchener Zeitung” del 1780 fra i dieci ciambellani appena nominati dall’Elettore Carl Theodor. (continua)

B&T: Quindi noi abbiamo citato la fonte delle informazioni che NON piace al Gazz. il quale propone un’altra fonte. Tedesca quindi migliore. E allora? Ce ne saranno altre che il Gazz. non conosce. Magari africane. E allora? Non piace al Gazz. come non piaceva ad Alfred Einstein Pergolesi perché “negroide malaticcio zoppo e napoletano” come scrive il “massimo” studioso di Mozart nella biografia su Mozart? (Mozart, la caduta degli dei Parte seconda, p.63) Quella è la fonte giusta che va bene alla sua Gazzetta? La cosa essenziale è il soprannome di Colloredo, o il fatto che fosse un illuminato di Baviera? Il Gazz. si interessa dell’apparenza o della sostanza? Nel secondo volume spieghiamo perché Colloredo è illuminato di Baviera, ma il Gazz. deve ancora leggere il primo.

Gazz.: In attesa delle recensioni della casta musicologica ecco i commenti del popolo della rete: “Prima di sparare cazzate neoromanatiche in merito alla genialità di Mozart, siete pregati di leggere almeno un paio di capitoli di questo libro” (Guido T.)

B&T:  Il Gazz. confessa la propria inadeguatezza, non fa parte dei musicologi, e spera che qualcuno di questi lo soccorra. Non è laureato in musicologia. Come se per sistemare la gamba uno andasse non da un ortopedico ma da un idraulico.
Perché la Gazzetta ha assegnato un compito a un incompetente? O è forse per questo che ha incaricato il Gazz. di scrivere? E infatti, non avendo capito alcunché dell’argomento, e soprattutto non avendo letto il libro, il Gazz. copia in centro alla pagina un commento. L’ha scelto in rete perché contiene una parolaccia, che evidentemente piace al Gazz., il quale la evidenzia graficamente per screditare il libro. Riesce a far peggio delle Gazzette del Settecento, che almeno le parolacce non le scrivevano, né le incorniciavano.


Gazz.: Le migliori Sinfonie di Mozart sono da attribuire a Luchesi.

B&T:  Il Gazz. non conosce proprio il libro Mozart la caduta degli dei, e procede a tentoni cercando di immaginarsi quel che vi sta scritto, ma questo riferimento a Luchesi che compone al posto di Mozart nel nostro libro NON c’è (né nel primo e anticipiamo neppure nel secondo volume per un totale complessivo di mille pagine). Il Gazz. pesca dalla rete senza verificare quel che trova. Come nel Settecento, anche oggi il Gazz. scrive per interesse e per comando d’un padrone, che deve vendere i CD di Mozart.


Gazz.: Chi voglia approfondire il Taboga pensiero, condito di pesanti contumelie a carico di studiosi riluttanti a seguirlo, legga il forum di musica classica.

B&T:  Il Gazz. dichiara finalmente la propria fonte di informazioni: il forum di musica classica.it, ricettacolo di chiacchiere da bar, di parole in libertà, nella cornice erotica di donnine che sino a qualche settimana fa si vendevano in webcam tra richieste di musica sacra, sinfonie, quartetti, Requiem, Miserere, Luchesi ecc. ecc. come si vede qui sotto. Evidentemente prima dell’articolo hanno fatto opera di ripulitura.

2017-02-04_164720

Questo qui sopra è il forum di riferimento dell’articolo della Gazzetta. A questo punto ogni altra parola del Gazz. (generica, diffamatoria e superficiale) lascia il tempo che trova nel posto che merita. Qui c’è un altro link a una pagina sulla musica da camera)


Gazzettante Macrobio:
Mille vati al suol io stendo
Con un colpo di giornale:
S’ella in zucca ha un po’ di sale,
non ricusi il mio favor.
(Luca Bianchini, Anna Trombetta, Mozart, la caduta degli dei Parte prima, youcanprint, Tricase (Lecce) 2016, p.211)

B&T: Il libro Mozart la caduta degli dei recensito sulla fantomatica rivista di musica e CD con il titolo “Mozart non è una bufala”. Straordinario. Sono passati da “Mozart è un dio” a “Mozart non è una bufala” e stanno sulla difesiva cercando i peli nell’uovo nel testo che non hanno letto.

Invece di togliere la pagliuzza dall’occhio del tuo fratello pensa alla trave …

è disponibile anche il volume secondo:

Luca Bianchini, Anna Trombetta, Mozart, la caduta degli dei Parte seconda, youcanprint, Tricase (Lecce) 2017.

Mozartlacadutadeglidei parteseconda

Il terzo volume è in lavorazione