Quirino Principe
Il Sole 24 Ore, inserto, domenica 21 aprile 2002. n. 107″Le cifre attraverso le quali la musica si svela sono primariamente forme e simboli, ma c’è una scrittura che descrive la natura storica della musica: i documenti, le connessioni, le scoperte e talora la scoperta casuale e decisiva: … la partitura di un Verter [sic], prima opera di un allora sconosciuto musicista bavarese, Giovanni Simone Mayr, realizzata a Venezia intorno al 1794 su un testo verosimilmente steso dal celebre drammaturgo e librettista Antonio Simone Sografi e utilizzando anche materiali musicali estratti dalla Zauberflöte mozartiana. Dire che questo sia un promettente inizio è dir poco: è un esordio alla Borges che sovreccita sin dalle prime sillabe: La partitura è stata scoperta da due giovani musicologi … laureati alla scuola di paleografia e filologia musicale di Cremona. La loro ricerca, partendo dall’associazione di due nomi sommi, Goethe e Mozart, si è estesa agli Illuminati di Baviera e alla Massoneria. Sappiamo che i due grandi furono legati a quei sodalizi, ma è una novità che Mozart, notoriamente fratello massone, abbia avuto rapporti con gli Illuminati: una nuova conoscenza per noi, ben dimostrata dai due studiosi. Nella sua parte centrale, il libro riproduce in testo critico il libretto del padovano Simone Antonio Sografi. … Il testo, dal sapore metastasiano, muta radicalmente il senso del romanzo goethiano, poiché ha un lieto fine. Ma esso è percorso da messaggi cifrati ed esoterici, attraverso i quali gli autori del libro ricostruiscono il sistema culturale cui gli Illuminati, a partire dalla loro fondazione a opera di Adam Weishaupt, si ispirarono. Un sistema complesso e strutturalmente forte, più rigorosamente esoterico di quanto non fosse la massoneria, e qui analizzato con somma perizia mediante raffronti filologici e avvincenti tavole sinottiche. … Il libro accoglie nell’ultima sezione l’analisi musicale del Verter di Mayr. Molte novità , innumerevoli curiosità svelate per la prima volta, molte speranze per la futura musicologia italiana”