Sinfonia k 17 n. 2 in si bemolle maggiore

Una sinfonia può essere definita sgangherata? A volte sì. Capita alla K 17, che è stata attribuita a Mozart ma poi si sono accorti che non è sua. Si tratta della k 17 n. 2 in si bemolle maggiore (Catalogo Köchel).

Movimenti

Allegro (si bemolle maggiore)
Andante (mi bemolle maggiore)
Minuetto I (si bemolle maggiore)
Minuetto II (mi bemolle maggiore)
Presto (si bemolle maggiore)


Di Johann Sebastian Bach!

La Sinfonia k 17 n. 2 non è stata scritta da Wolfgang ma è spuria, di autore quindi ignoto. Quando la critica musicale più aggiornata non sa esattamente se è un pezzo è di Wolfgang oppure no, lo attribuisce a papà Leopold. Capita ancora di leggere che “l’attribuzione è incerta, forse di Leopold Mozart”. Gherardo Casaglia, a pag.24 del suo catalogo, scrive che è “dubbia, attribuita a Leopoldo Mozart (o a Johann Sebastian Bach)”! Un cognome una garanzia, secondo un principio del tutto commerciale.


Dubbi

Se l’attribuzione è dubbia, e di certo non è di Johann Sebastian Bach e men che meno di Mozart figlio, non è detto che per forza di cose sia di Mozart padre. Anche se il tema dell’Andantino trasposto da Mib a Fa compare nella Violinschule di Leopold. Anzi, tenuto conto dei tanti temi plagiati da Leopold, è altrettanto probabile che il vero autore sia un altro musicista. Massimo Mila vi rileva una concezione musicale arcaica e provinciale della sinfonia tedesca. Della Croce sottolinea gli evidenti arcaismi, riprendendo pari pari il giudizio espresso da Wyzewa e De Saint-Foix. Ma già si sapeva ai tempi di Mila e Della Croce che l’opera non è di Wolfgang.


Certezze

Chi non sospettò che la Sinfonia in sib fosse apocrifa, come Wyzewa e De Saint-Foix, s’espresse in termini diversi per giustificare in qualche modo la débâcle qualitativa.

«Chelsea, tra luglio e settembre del 1764. L’autografo di questa sinfonia, che Köchel ha visto nel 1860 nella collezione di André, non riporta la data di composizione. Ma c’è chi sospetta possa essere precedente, visto che è lasciata incompiuta e tenuto conto della qualità dei lavori coevi. Perchè non solo è un bel po’ più malridotta e musicalmente povera, ma anche per il fatto che, senza alcun dubbio, rappresenta un modello di sinfonia che Mozart abbandonerà completamente dopo il soggiorno londinese, sotto l’influenza degli italiani e di Johann Christian Bach. Adotterà allora quel tipo nuovo di Sinfonia che egli manterrà stabilmente sino al viaggio a Vienna nel 1768. …

Non ci resta che dir qualcosa delle particolarità di questa Sinfonia. E si nota subito che il piccolo Mozart non è ancora capace di strumentare. Nel primo pezzo s’è dimenticato di scrivere le parti dei fiati … nell’Andante sono le parti del violino secondo e della viola che dopo una successione di 5 o 6 misure sono lasciate in bianco. Nel Finale il ragazzo s’è rifiutato di scrivere le prime 4 battute dell’oboe e del corno, lasciando tutto il resto vuoto. Il secondo Minuetto è il solo ad essere musicato nella sua interezza, ma ancora mancano gli strumenti a fiato. E in quanto al primo, Mozart s’è presto stufato di scrivere la linea del violino primo e quella del basso, o piuttosto, come si vedrà, ha copiato un vecchio minuetto per cembalo, riservandosi di strumentarlo più tardi»
Wyzewa e De Saint-Foix


Commenti illustri

È molto istruttivo leggere di seguito come, parlando di Mozart, anche un obbrobrio come questo pezzo sia fatto passare comunque come un frutto di genio, nonostante le lacune, le copiature, e le evidenti assurdità.

«Il Finale è l’unico e solo Movimento ove appaia qualcosa del genio di Mozart. Si tratta di un pezzo vivacissimo e ben ritmato, cone le idee bene assemblate. I procedimenti in eco portano il ragazzo a ricercare effetti di contrasto tra violini e bassi. Insomma un lavoro d’un giovinetto principiante. E si è stupefatti di scoprire poi con quale rapidità Mozart è iniziato a tutti quei segreti di uno stile e di un genere che si mostrano a lui qui, per la prima volta».
Wyzewa e De Saint-Foix


Domande dilettevoli e curiose

Se Mozart non era in grado di scrivere la sinfonia K 17, riuscita così sgangherata, chi ha composto la K 16?


Catalogo Köchel

Köchel Sinfonia K 17 n,2, in sib, attribuita a Mozart, ma spuria
Köchel K 17, Sinfonia di Mozart in sib

La descrizione che fa Köchel dell’autografo e delle fonti è poco chiara, come ammette anche Neal Zaslaw (Mozart’s Symphonies). Köchel scrive che l’orchestrazione è quasi completa, ma la copia dell’autografo mozartiano, per come lo descrivono Wyzewa e De Saint-Foix, è incompleto e molto lacunoso. Un gigantesco problema! A scrivere i pezzi sono state mani forse diverse, di Leopold, Wolfgang e chissà di quanti altri.


Catalogo Wyzewa – De Saint-Foix

WYZEWA - De Saint-Foix, Sinfonia catalogata al n.16 - Köchel K 17, scritta presumibilmente nel 1764
WYZEWA – De Saint-Foix, Sinfonia catalogata da loro al n.16, scritta presumibilmente nel 1764


il libro Mozart la caduta degli dei di Luca Bianchini, Anna Trombetta, Lecce, 2016-2017 parla in dettaglio delle opere di Mozart e delle sue Sinfonie, compresa questa K 17. Per gli aspetti massonici e illuminati dei lavori mozartiani vedi anche Mozart il Flauto magico
di Luca Bianchini, Anna Trombetta, Lecce, 2018.

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La sinfonia sgangherata
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Una sinfonia può essere definita sgangherata? A volte sì. Capita alla K 17, che è stata attribuita a Mozart ma poi si sono accorti che non è sua. Si tratta della k 17 n. 2 in si bemolle maggiore. È molto istruttivo leggere di seguito come, parlando di Mozart, anche un obbrobrio come questa Sinfonia, sia fatta passare comunque come un frutto di genio, nonostante le lacune, le copiature, e le evidenti assurdità.
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