Damisch fondatore del Festival di Salisburgo

Uno degli esempi più clamorosi della continuità con il passato nazista fu quello del direttore della Wiener Mozart Gemeinde, Heinrich Damisch, uno dei fondatori del Festival Mozart di Salisburgo.

Nel 1938 l’antisemita Damisch pubblicò l’articolo “Die Verjudung des österreiches Musiklebens” (“La giudeizzazione della vita musicale austriaca”). Lo scrisse tre mesi prima dell’Anschluss nel mensile apertamente razzista Der Weltkampf.

Damisch scrive sul Weltkampf, qui in immagine
Der Weltkampf , mensile della propaganda nazista

L’atteggiamento di Damisch, autore dell’articolo, non lascia spazio a dubbi quando scrive che “Arnold Schoenberg, piccolo commerciante ebreo d’orientamento marxista scoprì la vocazione del distruttore della musica”. Lo stesso vale quando afferma che Gustav Mahler “fu chiamato a Vienna per dirigere l’opera di corte secondo quel che gli ordinava la famiglia Rothschild”.

Damisch sostiene che “la più forte delle umiliazioni che la mente ariana abbia dovuto subire dopo la prima guerra mondiale fu l’imbastardimento della musica con le diverse forme del jazz e i suoi ritmi negri e con gli strumenti nasali che tanto piacciono ai giudei”. E conclude le sue farneticazioni osservando che “per forza la musica degli ebrei è tornata a vivere in mezzo ai ritmi dei negri”.

Damisch scrive sul Weltkampf, l'articolo sulla Giudeizzazione in musica, qui in immagine
Prima pagina dell’articolo antisemita di Heinrich Damisch

Ideatore del Festival e complottista

Damisch era un vero e proprio complottista, terrorizzato dall’avanzata delle avanguardie degenerate, dal jazz e dalla musica degli ebrei.

Sebbene fosse stato rimosso dai ruoli pubblici, Heinrich Damisch continuò a scrivere recensioni anche nel dopoguerra, e lavorò con incarichi onorifici per la Stiftung Mozarteum di Salisburgo.

Damisch, una medaglia al merito

Ancor più indicative furono la medaglia d’oro che la Mozartstadt Salzburg gli riconobbe nel 1956, e quella per i servizi resi alla Repubblica austriaca che gli fu consegnata l’anno successivo.

Ed è scandaloso che Damisch, autore di un testo scurrile e antisemita come quello sulla giudeizzazione della musica, sia stato descritto quando aveva ricevuto le medaglie “come uno dei più distinti campioni delle idee culturali austriache”.

Un colpo di spugna sul passato nazista

Sulla WIKI di Salisburgo, che lo ripulisce dalla grave responsabilità d’aver condiviso le idee razziali, si legge:

“Si potrebbe considerare Heinrich Damisch una persona non grata, accostandola a Wilhelm Furtwängler, Herbert von Karajan, Clemens Krauss e Karl Böhm. Come questi ultimi quattro anche Heinrich Damisch è stato un pioniere instancabile per ciò che ha reso Salisburgo famosa nel mondo: Mozart e il suo festival”.

D’un sol colpo, in nome di Mozart, si dimenticano gli errori catastrofici del passato e tutti sono riabilitati come se nulla fosse.

Responsabilità pesanti

Damisch, scrive Carla Shapreau, aveva segnalato la presenza di musicisti ebrei o indesiderati al partito, collaborando con Helmut Wobisch a identificare i giudei nelle famigerate liste AKM, che servivano a interrompere le carriere, e mandare alcuni dei musicisti nei campi di concentramento o alle camere a gas.

Una toponomastica imbarazzante

Il fatto che una strada di un quartiere di Salisburgo porti il nome di Damisch, per onorarne la memoria dal 1963, è uno scandalo che grida vendetta al cielo.

La città di Salisburgo ignorò allora le proteste di un nutrito gruppo di ebrei. Se un senso di giustizia è ancora vivo, quella strada andrebbe rinominata magari cambiandone il nome da Heinrich-Damisch-Straße in Helene-Taussig-Straße. Che ne pensate?

Un’artista espulsa da Salisburgo

Helene Taussig, Figurale Ausdrucksstudie (1920)

Helene Taussig, pittrice e proprietaria di una villa ad Anif vicino a Salisburgo, fu espulsa dalla città nel 1940 perché ebrea. Deportata nel ghetto di Izbica nell’aprile del 1942, fu uccisa poco dopo il suo arrivo.


Fonti

Per approfondimenti su Heinrich Damisch e la nascita del Festival di Salisburgo

Luca Bianchini, Anna Trombetta
Mozart The Fall of the Gods

– Part 1
Language: English

Pages: 474
ISBN: 978-8831681964

The English translation is finally available!

Mozart The Fall of the Gods is an editorial success that revolutionized the way of thinking about Mozart.

link alla versione italiana: Mozart La caduta degli dei – parte prima)

Bestseller in Italy, subject of study at the University, the book was adopted in the courses of High Music Schools, and discussed in 24 episodes of the Vatican Radio.
It collects the results of the researches on 18th-century music and on Mozart, an author revered as a god for over two centuries. The authors asked themselves the reasons for that cult, and they removed the many clichés from biographies, such as the one of the genius of nature.
Until the last century, the trend was to minimize problems, so as not to disturb the image impressed on the public’s mind. This work, divided into two parts, identifies some contradictory points of the immense Mozartian bibliography, verifies and analyze them.
It reports the sources of each of the almost 2000 citations, to allow the reader to verify them. Mozart The Fall of the Gods – Part 1 is a Copernican revolution that upset the musical world. Now in English!

Luca Bianchini, Anna Trombetta
Mozart la caduta degli dei – Parte seconda

Editore: Youcanprint
Pagine: 490, Brossura
ISBN: 978-8892653399
(continua…)

Mozart la caduta degli dei Parte seconda

Altri libri su Mozart

Luca Bianchini, Anna Trombetta
Mozart Il flauto magico
Editore: Youcanprint
Pagine: 318, Brossura
ISBN: 978-88-27826-52-2
(continua…)

Mozart Il flautro magico

Luca Bianchini, Anna Trombetta
Mozart La costruzione di un genio
Editore: Youcanprint
Pagine: 146, Brossura
ISBN: 978-8831632010
(continua…)


Sitografia

Mozart Il flauto magico
www.mozartilflautomagico.it

Mozart La caduta degli dei
www.mozartlacadutadeglidei.it
www.mozartlacadutadeglidei.com

italianOpera
www.italianopera.org
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Legami con il passato nazista
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D'un sol colpo, in nome di Mozart, si dimenticano gli errori catastrofici del passato e tutti sono riabilitati, come se nulla fosse.
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